03/10/13

Monti avvii la svolta liberale in Italia


L’appello del coordinatore veneto Toldo e del consigliere regionale Bottacin
  
Venezia, 2 Ottobre 2013 _ Arriva dal Veneto l’invito al presidente di Scelta Civica Mario Monti perché «assuma un ruolo da protagonista nella costruzione finalmente di una proposta politica liberale, popolare e riformatrice». L’appello parte dal coordinatore politico regionale di Scelta Civica, Alberto Toldo e dal consigliere regionale Diego Bottacin. «L’autorevolezza di Monti», affermano i due esponenti di Scelta Civica Veneto, «è ancor più indispensabile per l’affermazione di un vero polo riformatore nel Paese». La credibilità di Monti, «è imprescindibile inoltre per evitare i facili opportunismi di quanti, pur avendo avuto nel passato decennio importanti responsabilità di governo a livello regionale e nazionale, oggi vedono nel campo liberale e riformista la propria ancora di salvezza».
Scelta Civica, ricorda Toldo, «è nata per rinnovare profondamente la classe politica italiana. In questa delicata fase politica del Paese vogliamo evitare da un lato le farse, come ha riferito lo stesso Monti oggi nel suo intervento in Senato, dall’altro la corsa strumentale che inevitabilmente si aprirà».
E’ evidente, aggiunge il consigliere regionale Bottacin, «che sta maturando una cesura fondamentale nella recente storia politica. In Veneto, le fratture in corso sono molteplici e profonde sia all’interno della maggioranza di governo sia all’interno degli stessi partiti che la compongono».
Il repentino cambiamento di strategia di Berlusconi, oggi, «ha solo rinviato e probabilmente solo di pochi mesi gli effetti del terremoto in corso», dice ancora Bottacin. «In Veneto, abbiamo finalmente l’occasione di abbandonare i conservatori a loro stessi e di lavorare con serietà perché nel 2015 ci sia una forza politica nuova, autenticamente liberale, popolare e riformista. Capace di mettere la parola fine su 20 anni di demagogia praticata da chi a parole faceva la rivoluzione liberale, mentre gli apparati e le società regionali sono diventati attori monopolisti del mercato».

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