Economia

“SCATENIAMOCI. Liberiamo l’Italia da vincoli e catene”. Questo il titolo della relazione di Jacopo Morelli, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria, che apre il 43°Convegno di Santa Margherita Ligure.

Disoccupazione prima emergenza
Secondo Morelli “tra le fonti principali di disuguaglianza vi è la disoccupazione. E anche i disoccupati non sono uguali fra loro, perché mentre il mercato del lavoro si è trasformato, i mezzi con cui rispondiamo alle criticità sono rimasti indietro”. In materia di protezione sociale è necessario creare “uno strumento universale e flessibile. Non il sussidio a pioggia del reddito di cittadinanza, ma un “reddito minimo a tempo” condizionato alla attiva ricerca di lavoro e alla formazione professionale. Perché i giovani sono i primi a soffrirne l’assenza”.
Il leader degli industriali under 40 chiede riforme per i giovani e “per quei disoccupati a bassa scolarizzazione, 1,3 milioni, che potrebbero trovare impiego se il carico fiscale e contributivo fosse azzerato almeno per i primi cinque anni” propone “un lungo apprendistato, indipendente dall’età”. Morelli si rivolge anche ai “4 milioni di immigrati, che stanno cambiando conformazione all’Italia e ai quali devono essere date risposte. Le norme sull’immigrazione non possono essere improntate sulla paura. Dell’immigrazione l’impresa ha bisogno”.


Miracoli no, statisti sì. Subito una nuova legge elettorale.
Non risparmia critiche alla classe politica Morelli: “All’Italia non servono banderuole, ma persone preparate e capaci, salde nella furia dei venti e degli eventi. Non un Governo che faccia miracoli, ma che agisca sulla competitività del Paese. Da cittadini esigiamo esecutivi che non agiscano solo come grigi amministratori per il disbrigo degli affari correnti, ma come promotori di sviluppo, mettendo in ordine le priorità”. 
Fra queste, una nuova legge elettorale che “ad oggi nessuno ha potuto, o meglio voluto, cambiarla. Gli elettori sono stati chiamati, di nuovo, a ratificare, anziché scegliere. Non è un caso se l’impreparazione non è scesa, con il riproporsi di candidati talvolta impresentabili, più spesso non adeguati e incompetenti. In Parlamento non vogliamo delinquenti, ma neanche improvvisati” ha ribadito Morelli di fronte alla platea del Grand Hotel Miramare.

Nessun commento:

Posta un commento